Di ritorno dalla nostra visita nel Carso, ci fermiamo a pranzo in questo magnifico ristorante. Un vecchio casale del ‘900 a San Michele al Tagliamento -confine tra Veneto e Friuli Venezia Giulia- ristrutturato alla fine degli anni ’90, che Enzo, assieme alla moglie, decide di intraprendere la strada della ristorazione. Un ambiente rilassante, curato, con una bellissima terrazza, nella quale poter passare in serenità un pranzo piuttosto che una cena.

 

 

 

 

 

 

Oggi ai fornelli i due figli, Stefano e Mattia, rispettivamente di 31 e 28 anni, affiancati da Elena, anch’essa di 28 anni, i quali vantano un curriculum di tutto rispetto, italianissimo; Stefano è stato il secondo per quattro anni alle Robinie da Enrico Bartolini, Mattia e Elena dalla famiglia Alajmo, passando per Calandrino, Calandre e Quadri.

Accoglienza e informalità.

Sedersi a tavola per me è staccare la spina, aprire la mente e pensare il meno possibile a cosa succede all’esterno. Questo importante passaggio può rivelarsi tale se di fronte a noi troviamo professionisti, i quali ti permettono di passare in maniera rilassata indistintamente un pranzo oppure una cena.

Ragazzi che spadellano, senza mettere il proprio ego davanti alla materia prima. Le tecniche apprese nelle varie esperienze sono personalizzate ad una propria idea di cucina, senza scimmiottare qualcun’altro, chicchessia.

 

Gusto.

È questa la parola chiave per riportare al centro la “nostra” cucina.

Tornare a sentire la VERA pomarola, la croccantezza delle verdure colte al mattino appena spadellate, sapori paradossalmente semplici ma molto spesso dimenticati.

Giocare e divertirsi.

Si passa oltre alla classica degustazione, rendendo versatile un menù dal quale attingere sotto forma di “porzione intera”, “mezza porzione”, “cicchetto”; in questo modo è possibile sbizzarrirsi senza avere la pressione da parte del direttore di banca.

Bravi, bravi, bravi, bravi, bravi…

 

 

tataki di ricciola, cialda di mais, avocado

 

“illusione” baccalà, ceci, cozze

carpaccio di branzino, cetriolo, avocado, sale affumicato

 

capasanta arrostita, salsa “cesar”, zucchine, cialda di ceci

 

risotto polipo e pomodori, capperi, olive e basilico

 

cappelletti di creme brulè di grana, asparagi, pancetta d’Osvaldo

 

raviolo fritto di polipo, aglio nero, salsa di more, citronet alla mela

 

pluma di iberico conciata

 

calamaro alla piastra e salsa di pistacchio

 

Opera d’arte

 

“Eis caffè” liquirizia e mandorla

 

“Cioko Croc” gianduia e arachide